27 luglio 2010

Rivelazione postuma

Le mille luci della ribalta gli inondavano il corpo di quella pienezza necessaria a vivere felicemente. Adorava partecipare ad eventi mondani di ogni tipo con tutta la famiglia, la sua splendida moglie Susanne ed i figli Jack e Stephen jr..
La famiglia di Stephen era la classica famiglia amata da tutti grazie alla loro proverbiale socialità e disponibilità, e le diverse opere di beneficenza avevano convinto della loro buona fede anche i critici più irriducibili ed invidiosi.
Stephen dalla vita aveva sempre ricevuto il massimo; originario di una famiglia ricca, era cresciuto nelle migliori scuole ed aveva frequentato i migliori centri sportivi e di socializzazione. Conobbe Susanne proprio ad un centro estivo, e dopo alcuni anni di fidanzamento decisero di convolare a nozze una notte di novembre. Al matrimonio seguirono le nascite dei loro due figli (a distanza di un anno l'uno dall'altro), i quali vennero sempre ricoperti di attenzioni da parte dei loro genitori.
Tutta la loro vita sembrava agli occhi ingenui della gente a dir poco idilliaca, eppure qualcosa non funzionava tra loro: Jack e Stephen Jr infatti nutrivano un sincero rancore nei confronti del padre, troppo impegnato ad intrattenere rapporti interpersonali per preoccuparsi davvero dei figli, salvo ovviamente cercare di compensare queste sue mancanze con mille regali.
Al contrario, la moglie adorava Stephen, era sempre stata al suo fianco per quanto comunque non avessero mai dovuto affrontare grosse difficoltà: Susanne era una donna estremamente dolce e comprensiva, che sapeva render felice il suo uomo in ogni momento della giornata. L'unico suo difetto era forse il carattere troppo fragile ed insicuro che alle volte la metteva in difficoltà coi figli ma che riuscì a tenere ben nascosto al marito.

Stephen Jr. e Jack mal vivevano quella situazione: erano costantemente coccolati, eppure vedevano la loro madre per quel che era realmente,e non per come tutti la conoscevano, e questo li faceva soffrire da morire. Odiavano quella maschera che Susanne riusciva ad indossare spesso, soprattutto in presenza di Stephen. Di questo però incolpavano anche lui, perchè si domandavano come fosse possibile che non si fosse accorto di nulla in tutto questo tempo.
Come avrete ben capito, Stephen Jr. e Jack erano due bambini molto sensibili e perspicaci nonostante la loro tenera età: 10 e nove anni rispettivamente.

....

Quella sera li aspettavano tutti in villa: i nuovi clienti di loro padre avrebbero tenuto una gran festa per festeggiare l'accordo lavorativo appena concluso, ed ovviamente la famiglia di Stephen era invitata di diritto. Stephen e Susanne passarono tutto il pomeriggio a sistemarsi alla meglio, delegando il compito di fare altrettanto coi figli alla servitù.
All'imbrunire della giornata, erano tutti pronti a salire sulla limousine che li avrebbe accompagnati al party: di color bianco, spiccava nella notte riflettendo la luce dei lampioni che man mano incontrava.
Il viaggio durò pochi minuti, dal momento che la villa era distante solo qualche isolato da casa loro, e quando arrivarono davanti alla cancellata , un groppo in gola mise in difficoltà la moglie, tesa all'idea di dover piacere a tutti i costi e dunque terrorizzata dal possibile fallimento. Anche in questo caso spiccava evidente tutta l'insicurezza della madre, ed anche questa volta il marito liquidò il tutto con un "non ti preoccupare, farai un figurone" che ebbe un effetto sedante per Susanne.. utile quanto temporaneo. Ed anche in questo caso i figli non compresero l'atteggiamento del padre, ma non spiccicarono comunque parola: una resa condizionata da anni di rimuginamenti e rancori mai liberati.

La famiglia venne accolta con un simil boato dalla folla presente alla festa: tutti erano evidentemente felici del loro arrivo. Accolsero il capofamiglia e la moglie col massimo degli onori e ricoprirono di complimenti i figlioli, i quali cercarono di nascondere l'imbarazzo con risposte educate e gentili ed un sorriso appena accennato.
Stephen congedò Jack e Stephen Jr, consigliandoli di andare a giocare con gli altri bambini alla festa, ed i due fratellini accettarono loro malgrado quel consiglio che in realtà essi vivevano come l'ennesima "imposizione", l'ennesimo attentato alla volontà ed alla libertà di loro stessi.

La festa procedette senza grosse emozioni, ma Susanne era in evidente difficoltà nel dialogare con alcune delle donne presenti quella sera: per la prima volta nella sua vita la sua insicurezza crebbe a tal punto da farla sentire inadeguata agli occhi di chi aveva di fronte e, presa da questo tormento, prese a correre verso il bagno delle donne: a nulla servirono le frasi tranquillizzanti del marito, che per la prima volta si rese forse conto di quanto sconosciuta doveva esser quella donna ai suoi occhi.

Passarono i minuti, e Susanne non tornava. Il marito, invero non troppo preoccupato della situazione, decise suo malgrado di andare a vedere se la moglie stava bene.
i nel bagno delle donne, dopo aver educatamente bussato per non creare situazioni imbarazzanti al suo interno e non aver ricevuto alcun tipo di risposta, decise di entrarvi.
Lo spettacolo che gli si parò innanzi fu agghiacciante: Susanne giaceva sul pavimento senza vita, ed a quel punto tutto divenne nero agli occhi di Stephen che per la prima volta nella sua esistenza non sapeva cosa fare, era come bloccato dal terrore di quanto accaduto.
Susanne si era tolta la vita tagliandosi le vene,e ciò che più di tutto terrorizzava Stephen era il dover cercare di capire cosa fosse accaduto.

Uscì dal bagno mentre le urla degli invitati ed il rumore delle ambulanze invadevano la felice quiete della villa. Stephen Jr. e Jack rimasero impietriti di fronte ad uno spettacolo che nessuno gli vietò di osservare. Avrebbe forse dovuto pensarci lui, il padre, ma questa non era che l'ennesima mancanza di un uomo senza idee.

Camminando in preda allo shock verso il giardino della villa, si sedette sulla prima panchina che riuscì a trovare, ed una volta accasciatosi su di essa, la sua mente cominciò a volare.
Stephen si ritrovò a vedere tutti quegli atteggiamenti che Susanne possedeva e che lui aveva sempre colpevolmente ed ingenuamente sottovalutato; si rese conto di quanto era insicura, di quanto fosse una persona che mascherava con amore, comprensione ed affetto tutte le paure che la attanagliavano e per certi versi la rendevano così amorevole nei suoi confronti.
Ma soprattutto, Stephen si rese conto di quanto il comportamento dei figli mettesse in evidenza lo stato della madre, e l'angoscia lo assalì, comprendendo che quanto accaduto era anche legato suo malgrado alla superficiale conoscenza che aveva dei suoi figli, che non gli permise di leggerne i "segnali" e dunque di intervenire per tempo.

In quel tragico momento egli si rese conto di non aver perso solo sua moglie, ma anche i suoi figli. Tale intuizione squarciò il suo cuore e la sua anima come un fulmine a ciel sereno. Nonostante rifiutasse in quel momento di accettare quel pensiero, la verità era solo ed unicamente quella: Stephen era rimasto solo.



Andrea Bidin

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