Tolto il fatto che sono un obeso nullafacente obbrobrioso e cagacazzi,senza dimenticare emo e spesso incredibilmente odioso, ascoltatemi comeascoltereste un muto per cortesia o per odio represso, definitemi comepiù vi degrada ma leggete le mie parole con gli occhi anche se scrivoin braille.
Qualunque sia la vostra scelta, se leggere o meno grazie a tutti e andate comunque affanculo.
Spesso in questi giorni dell'anno 2009 si parla della giustizia o menoriguardo il tenere il crocifisso nelle scuole pubbliche italiane.
Questa sequela di chiacchere riguardanti un particolare, il crocifisso,derivano principalmente dal periodo successivo all'11 dicembre eall'inizio dell'odio e del livore verso il mondo musulmano, pertantouno scontro di civiltà che nel tempo ha portato a interrogarsi su moltiparticolari della nostra società e dei nostri costumi.
Il crocifisso è solo uno dei tanti "casi" in cui si combatte a suon diconcetti, più o meno ispirati, per sopraffare l'altro attraverso l'armadell'origine e della predominanza.
La domanda in se è gia fallacea e indubbiamente retorica.
La pongo in maniera completa: "è giusto lasciare nelle scuole pubblicheil crocifisso o dovremmo aggiungere anche simboli di altre religioni?(islam ad esempio)"
Non c'è questione che tenga, essendo uno stato laico, pertanto esenteda religioni di stato e ghettizzazioni sociali di tipo religioso, nonandrebbe messo alcun simbolo religioso nelle scuole pubbliche poichèesse rappresentantano una parte dello stato stesso.
E dopo il crocifisso andrebbe estirpata anche la religione cattolica, essendo per l'appunto, cattolica e non Italiana.
La conoscenza e le regole di vita che devono essere insegnate aibambini dovrebbero essere esenti da qualsiasi credo e dogma religioso.
Anche se le leggi delle religioni sono un ottimo codice morale per lepersone irrazionali per l'approccio alla società e al vivere civile,possono essere insegnati nelle scuole gli stessi concetti in un'otticacompletamente avulsa dalle religioni.
Cristianesimo, Islam, Ebraismo, Indù, Mormonesimo, Calvinismo,Protestantesimo, Taoismo e chi più ne ha più ne aggiunga sono tuttiottime confessione che insegnano come vivere nella società e come farprosperare la stessa.
Il problema è che l'obbligo di dover concedere certezze agli irrazionali a volte porta gli stessi a cadere nel fanatismo.
Maggiore è in una religione il sopruso che esso comporta agli accoliti,maggiore è la possibilità di intolleranza e fanatismo religioso.
Se per esempio si vieta alle donne l'entrata nella vita pubblica ci sono alte possibilità di schizofrenia latente nelle stesse.
Più è negativo il concetto che la religione ha sul sesso maggiore èl'attrattiva inconscia che esso ha sull'uomo, ma che essendo peccato,lo corrompe sia razionalmente per moralità sia irrazionalmente perbisogno.
Non esistono religioni migliori di altre, tutte portano a problemi datoche il sacro non accetta mai critica quindi la perfezione è data dallasua forza di fede.
Mentre l'insegnamento dello stato può essere discusso poichè non ha nulla di sacro.
Lì dove tutto è profano non vi è cosa inbestemmiabile ne tanto meno superiore.
L'insegnamento può quindi essere modificato velocemente dal ragionamento e non è costretto alla immobilità della fede.
Un bambino forse non può capire questi ragionamenti ma se non siapplicano fin dalla più tenera età, essi difficilmente sarannosuccessivamente assorbiti nel modo di pensare dell'adulto.
Mentre le religioni devono essere insegnate dalle stesse: chi vuole imparare il cristianesimo vada a catechismo.
Altro grande concetto è quello che molti indicano con la tristementebanale osservazione: "se noi andassimo nei loro paesi non potremmoprofessare la nostra religione".
Anche se triste nel farlo preferisco dissipare anche questo punto.
Il fatto che nel nostro paese possa esserci la libertà di parola e diidea non è una recriminazione nei nostri confronti o un peso, è anziuna grande conquista che ci siamo guadagnati in millenni di martiri.
Se negli altri paesi non ci sono le liberta che ci sono qui altro non èche un motivo di vanto per noi e per la nostra libertà, ben più elevatadella loro.
Sapere che esistono persone che ancora combattono per avere un mondopiù libero e profano e meno sacro e inamovibile, mi permette di andareavanti ancora più convinto delle mie parole e delle
mie convinzioni.
Non siamo noi che dobbiamo chiuderci come loro, sono loro che possono diventare come noi.
Con tutto ciò che c'è di deprecabile nel mondo, il nostro tipo disocietà è il migliore finora possibile poichè permette a tutti di viverla propria vita senza obblighi morali o dogmatici semplicementecercando la nostra felicità.
Altra grande smentita è quella che va fatta riguardo l'idea dipermissivismo che la religione Cattolica ha rispetto quella Islamica.
È ridicolo anche solo pensare una tale obiezione ma voglio comunque prenderne atto e cercare di ragionarci su.
Prima fra tutte le idee che affiorano è quella del perchè oggi comeoggi il Cattolicesimo è rispetto all'islam più "permissivo", laspiegazione è lampante come il lume.
La nostra libertà è stata conquistata e non donata, personaggi che sonomorti per la possibilità di parlare e dire ciò che è diverso, di andarecontro ciò che è affermato per decretare che le certezze non esistono.
La chiesa cattolica come l'islam è un cappio, un giogo che fissa il sentiero degli uomini senza permettere modifiche.
Alcune somiglianze più ovvie sono ad esempio la bassa stima per ledonne che entrambe le religioni possiedono non a livello dogmatico maper motivi fallocentrici.
Come tutte le religioni monoteiste, quella islamica e quella cattolicaprevedono un dio(di genere più o meno smaccatamente maschile) checombatte contro un'entita maligna a lui inferiore o comunque a unconcetto di malvagità(quasi sempre riconducibili a sfere promiscue efisiche).
Da questa idea morale belligerante nascono le religioni più forti della terra.
Proprio per questo apprezzamento dell'agonismo aiutato da undeprezzamento della sfera sessuale e concettuale si ha un maggioreattaccamento alla religione stessa.
In pratica chi predica una religione monoteista non sta dicendonient'altro più che: "Il mio Dio c'è l'ha più lungo di quello deglialtri"
Lo stesso fatto che nella frase di prima non vi siate chiesti cosa fosse più lungo avvalora la mia tesi.
Non ci sono quindi differenze sostanziali se non quale sia il profeta, se Gesù o Maometto.
Vivete una vita da folli, interessatevi del tutto e fregatevene del niente.
Non vivete come i buffoni che sanno ogni cosa ma non imparan nulla.
Davide Bidin
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