Mi sdraio
e chiudo gli occhi
tentando di portare ordine
alla mia stanchezza
e di nascondere questi dannati occhi
così chiari
così troppo
chiari.
Potrei accendermi un'altra sigaretta,
farmi una vodka liscia
bruciare le sue fotografie
e tirare dritto
nella notte di questa strada.
Ci facciamo piani e sogni
e poi la vita è ingrata,
se capite cosa voglio dire.
Io voglio stare qui un giorno in più dell'universo
correre ancora,
e fottere la Morte - oh sì:
nulla è come fregare la Morte
anche per cinque insensati minuti.
Tutti vogliono fotterla,
quella generosa ed affascinante
puttana,
in fondo.
L'umanità
si inventa di continuo
un nuovo Amico Immaginario,
pillole e sondini,
yoga e agopuntura,
fantomatici sensi della vita;
un mucchio
di cazzate
senza stile
solo per fregare la morte.
Ma senza stile ogni cosa
marcisce ed è
inutile.
Marcirai anche tu, piccola
e la tua foto
e la mia barba diventerà bianca,
e bianchi diventeranno i miei occhi chiari
spegnendosi come una stella morente,
e si spalancheranno -
sipario
di un tristissimo
sketch comico -
l'ultimo saluto
di questo triste pagliaccio.
Alla fine quella sigaretta me la sono accesa
buttandomi giù un bicchierino;
ed eccomi qui -
avvolta dalla puzza del fumo e
sdraiato -
a fissare il bellissimo e commovente soffitto dei miei sogni,
ad occhi spalancati.
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