27 luglio 2010

La notte non sa chi io sia

Qualcosa di nuovo mi è apparso
mentre camminavo nella notte
un silenzio che tutto copriva
come se il mondo fosse, in totale
simmetrica e composta beltà stridente
come se niente fosse al posto sbagliato
dalla cigolante panchina nel prato
al rivolio inquinato dai cocci verdastri
fin dalle lontane fronde dell'abete struccato
silenzio e nulla, se non
la notte ch'è tutto e niente
non cerca, non lamenta, nè condanna
perchè, essenzialmente, non le interessa
del barbone che gira pei viali illuminati
da un'oscura luna
dalla nuvola arancia che copre il mondo
di una città periferica
un piccolo angolo di buio
che risplende come raggiante e silente
hotel alla fine del mondo
la notte
se ne frega del viandante
che son io
che, errabondo scivola nelle strade scapestrate
corrucciate da, un'immobile, pozza d'acqua
mentre tra le sterpi più alte si vede il riflesso
d'un rovo dalle acute spine
alla notte non importa cosa ricerca
quel piccolo uomo
che son io
perchè nella sua fresca lentezza al passaggio
non nota la cerca ostinata
di cosa, non si chiede
forse, un fiato di labbra rubate
forse, l'ultimo bicchiere di rosso shiraz
forse, ancora, un suono non rivelato
o ancora, la mera ispirazione per un'opra nuova
che poi, son io.
L'anima mia c'ha tutto si piega.

Davide Bidin

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