27 luglio 2010

L'estasiante potere dell'amore

L’estasiante potere dell’amore



Ormai lo sai, da quanto stiamo insieme? Da tanto,tantissimo tempo. Eppure ogni giorno non posso far a meno di soffermarmi difronte a te per osservarti da cima a fondo e bearmi della tua bellezzainteriore ed esteriore: sei qualcosa di unico, non mi stancherò mai diripetertelo.



I tuoi occhi hanno la profondità dell’animo più puroche abbia mai solcato i lidi terrestri. Li osservo affascinato e non riesco adistoglierne lo sguardo: emanano saggezza, fierezza, giovinezza, passione,coerenza ed estrema intelligenza.

L’idea che questi mi osservino con orgoglio ognigiorno mi rende probabilmente l’uomo più felice della città, ma che dico, delmondo intero!

La sinuosità nelle forme del tuo viso, che sembracreato ad arte da un pittore rinascimentale d’indubbio talento, contrasta conle brutture della società in cui viviamo. Sono una boccata d’aria pulita inquesto mare di smog vitale del quale quotidianamente ci nutriamo fino asazietà.

Le labbra piccole ma carnose, a forma di cuore, ilsemplice sfiorarle con le dita mi fa venir voglia di baciarle, di morderle,quasi di strappartele di dosso da quanto son sensuali e provocanti. Alle voltemi verrebbe da chiedere ai tuoi genitori come han fatto a generare una taleopera d’arte: è per questo che in loro presenza non mi trattengo in elogi ecomplimenti d’ogni genere. A loro devo la tua esistenza, a loro devo la miafelicità.

Guarda, potrei continuare all’infinito soffermandomisulle provocanti forme del tuo corpo alto, statuario ed allo stesso temposessualmente eccitante, che al sol pensiero di toccarlo e viverlo m’inebria lamente e sconvolge le attività vitali, togliendomi il respiro e facendomi accelerareil battito del cuore. Quando per uscire la sera indossi abiti una voltaeleganti, un’altra sportivi, casual, eccentrici: potrei quasi paragonarti aduno di quei manichini utilizzati per l’esposizione d’abiti nei negozi disartoria d’alto rango, dal momento che tutti ti donano indistintamente, èincredibile.



Ah. Lo vedi? Non riesco a distoglier lo sguardo da te.Penserai che sia un noiosissimo logorroico, ma non posso fare a meno d’incensarti.E fin’ora mi son limitato a giudicare l’eccezionale aspetto fisico, ma se andassiad analizzare il tuo carattere? Il tuo animo?

Cosa potrei dire d’interessante?

E’ una bella domanda, e la risposta non si farà certoattendere.



Vediamo, direi…

Direi che la tua sensibilità ti rende innocente agliocchi degli ingenui.

Direi che l’affetto di cui sei capace è segnotangibile d’un umanità quasi senza limiti.

Direi che la straordinaria concretezza che ticaratterizza nei momenti di difficoltà ti rende impermeabile alle vicissitudiniemotive che determinate situazioni possono comportare.

Direi che la compostezza con la quale ti distinguiquando ti trovi tra i tuoi simili non fa altro che acuire il senso della tuaunicità caratteriale.

Direi che il tuo porti sempre al livello del tuointerlocutore, in ogni situazione, ti rende straordinariamente piacevole agliocchi di chi basa il suo agire sulle prime impressioni.

Direi che tutto il dolore che hai dovuto sopportarenella tua seppur breve esistenza non è stato sufficiente a rovinar il tuo iointeriore.

Direi che l’intelligenza del quale fai sfoggioevidente nelle situazioni più complicate e delicate della vita non è quantificabiletramite alcun test appositamente studiato, è infinità ed inarrivabile.

Direi…

Direi mille altre cose ma davvero a questo punto nonvorrei ammorbarti.

Ora fai pure quello che devi fare, io mi siedo quiaffianco a te e ti osservo, immerso nelle mie emozioni, per tutto il tempo chemi concederai.



Si.

Ora che ci penso, ci sarebbe un’altra cosa che vorreidirti , e …



Il brusco ritorno alla realtà.

La fine di un istante lungo come l’esistenza.

Il lancio d’un singolo, minuscolo, ridicolo sasso daparte di un bambino.

Il gesto che distrugge il momento.

La magia che cessa d’essere.

L’immagine che inevitabilmente si distorce.

L’acqua che s’increspa.

Ed io che mi alzo e mi volto per guardare in faccia l’autoredi quell’eresia. Con la rabbia che cresce a dismisura dentro di me: un fuocoche divampa senza indugi.



Poi una voce.

Ce l’ha con me.



“datti una mossa, non abbiamo tutto il tempodel mondo a disposizione! Raccogli le ultime conchiglie e torna indietro, chedobbiamo rientrare a casa!”



Stizzito dall’infausto annuncio capisco di doverarrendermi a quell’imposizione, ma prima di dar le spalle alle emozioni mivolto ancora una volta ad osservare quell’oceano color azzurro reso infinito dalcielo celeste di quella fresca mattinata d’agosto.

Raccolgo il sacchetto pieno di conchiglie d’ognigenere che avevo raccolto durante la declamazione mi dirigo verso i miei amici,rilassato alla prospettiva di poter proseguire quell’eterna storia d’amore unavolta giunto a destinazione.

Si.

L’enorme specchio con bordatura dorata che ho giustoieri posizionato nel bagno di casa mi stà già aspettando.



Andrea Bidin

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