Una notte mi trovai per un carruggio
La pietra dei muri splendeva
Del ciel azzurro lucente
E l'odor di mar estivo aleggiava
E le grida di noi bambini nel vento
Correvo coi miei pari
All'inizio di quella notte
Nel mio volto riflesso lo spirto immortal
Immotivato ero senza alcun pensiero
Solo la gioia del viver lieto
Rividi allora i soldatini
Piccoli giocattoli coi quali
Si recitava la guerra
Il verde contro il grigio
Si affrontavan gli eserciti
Immaginavo di esser alto colonnello
E di piegar alla mia lega
Mille mila eserciti
Riunendo in sol luogo
Tutti gli stati del globo
Per poi tradir la mia causa
In un gelato alla pesca
Dolce fragranza fruttata
Calor di cielo agostino
Vita senza nessun mortal male
Non v'è in quella notte altro da raccontar
Se non di uno sguardo verso la cenere
La torre dell'orologio
Si ergeva verso il cielo
Senza lancetta alcuna
E allora capii cosa fosse quella notte
Ciò che permette all'esser lieto
Che fa sentir le ruvide pesche
E la brezza del sale
Che si dipana dal mare
Non v'è tempo
Nulla fa davvero muover la ruota
Se non noi che sogniam di notte
I ricordi di un giorno che fè
Di un attimo che può esser nulla
Davide Bidin
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