L'illusione è realtà, l'illusione è quotidianità, l'illusione ci permea di gioie e soddisfazioni. E' accettabile tutto questo? Andiamo per gradi.
Innanzitutto quando affermo che l'illusione rappresenta la vita di tutti giorni mi riferisco al fatto che ciascuno di noi vive la vita a modo proprio, con le proprie convinzioni ed i propri principi. L'illusione entra in gioco nel momento in cui i nostri sentimenti, le nostre emozioni ci fanno apparire la realtà diversa e più piacevole (non è la regola), dando alla nostra mente ed al nostro cuore quel placebo di cui abbiamo sempre più bisogno per vivere serenamente, senza sensi di colpa e con quel minimo di sicurezza e convinzione nei propri mezzi e nelle proprie virtù che non fa mai male.
Certo, sempre di emozioni illusorie (dunque create artificialmente) stiamo parlando.
Rendersi conto di trovarsi in una condizione del genere sarebbe l'ideale per riuscire a liberarci dei nostri stessi errori, dei problemi che a volte ci auto-infliggiamo, purtroppo però non è così facile. L'illusione ci dà quel senso di realtà che nessuno di noi è portato a distruggere, criticare, mettere in dubbio, proprio perchè ci pare vero! Qui risiede il problema: non abbiamo le motivazioni necessarie per mettere in dubbio tutto ciò in cui viviamo, tutto ciò CHE viviamo.
Ma vivere la vita immersi nell'illusione è quanto di più dannoso possa esserci in natura:non ci permette di vedere le cose in maniera obbiettiva, crea un naturale disprezzo per ciò che non ci aggrada, ci mette in condizione di criticare gli altri dall'alto della nostra vacua sicurezza. Viviamo bene, finchè un bel giorno facciamo mente locale a causa di un evento qualsiasi e c'accorgiamo che forse stiamo interpretando male quella determinata situazione. Ed a quel punto, nella nostra mente, il mondo attorno a noi cambia. All'improvviso compiere le azioni che quotidianamente svolgiamo ci sembrerà strano, incominceremo a vedere le persone che ci stanno attorno non più pensando "mi voglion bene" ma piuttosto "qual'è l'interesse che li spinge a far ciò?". Vivremo una fase di scissione dalla vita che eravamo abituati a "gestire", trovandoci senza certezze, come sospesi nel vuoto: all'improvviso tutto ciò che facciamo ci potrà sembrare immotivato, o inutile, o semplicemente sbagliato. L'effetto di cui vado parlando è tanto maggiore quanto si è in là con l'età ed è alto il livello di autoconvinzione esercitato tramite l'illusione.
Personalmente associo il crollo dell'illusione al crollo di un sogno ad occhi aperti: doloroso ma necessario,in quanto questo si rivela l'unico modo che abbiamo per affrontare davvero la società in cui viviamo, le situazioni che ci circondano e nell'arco della vita ci coinvolgono nella maniera "corretta" per noi, per i nostri bisogni ed interessi. Dobbiamo per forza di cose aprire gli occhi, senza mai dare per scontato di esser sempre nel giusto: la volta in cui non doveste riuscire a farlo potreste rendervi dolorosamente conto d'essere dannatamente in errore.
Ed a quel punto il mondo vi crollerebbe addosso.
Vivere nell'illusione vi porterà a crescere su delle basi che in realtà non ci sono, o comunque talmente sottili da non poterci sorreggere per sempre.
Aprire gli occhi alla realtà comporta come prezzo da pagare forse il non riuscir più a sognare facilmente come prima (è soggettivo) ma ci permette di affrontare le mille difficoltà che ci si porranno innanzi in maniera più razionale ed oggettiva.
Perchè il mondo non gira intorno a noi, farsene una ragione ed affrontarlo secondo quelle che sono anche le sue regole, non è segno di debolezza ma di maturità.
Ora guardatevi allo specchio e domandatevi se tutto ciò che vi circonda potrebbe avere un significato diverso se solo vi poneste la domanda.
La risposta è affermativa? Penso proprio di sì
Andrea Bidin
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