4 agosto 2010

Esempio d'opinione personale.

In questi giorni ho utilizzato assiduamente il Web per cercare informazioni particolari su Pasolini, la sua vita, le sue opere ed anche la sua tragica morte. E, tra contenuti multimediali di rilievo (vi consiglio caldamente di guardare questi due video riguardanti Pier Paolo presenti su Youtube: “Pasolini - I Medium di Massa” e “Niente di più feroce della banalissima Televisione”), documenti testuali sulle opere ed immagini di repertorio, quella che doveva essere una ricerca su uno dei personaggi che mi affascinano di più della nostra storia contemporanea è diventata invece una constatazione sulla situazione attuale della nostra società.
Mi spiego.
Tutti i contenuti che ho avuto la possibilità di visionare erano in qualche maniera commentati dagli utenti più disparati. Questo è un aspetto del web che apprezzo moltissimo, lo scambio d’opinioni ed il confronto d’idee.
Dopo aver visionato il materiale (ma sarebbe meglio dire “mentre stavo visionando il materiale”) ho cominciato a leggere queste opinioni e mi sono ingenuamente meravigliato di ciò che stavo osservando: persone che davano al Pasolini una fortissima accezione politica e, proprio in virtù di questa, lo criticavano o lo elogiavano. Son rimasto basito. Uno dei motivi per cui apprezzo moltissimo il mai troppo elogiato Pier Paolo è il suo combattere le ideologie politiche che allora come oggi devastavano le menti di milioni di persone nel nostro paese (e non solo).
Vedere persone di tutte le età (ma principalmente giovani) che si davano battaglia in questo spazio per i commenti messo a disposizione dal famoso portale di video-sharing a colpi di dogmi ideologici ed estremistici mi ha fatto sorgere in breve tempo un’ovvia quanto importante domanda: ma siamo ancora a questo punto? ci stiamo davvero ancora battendo per ciò che altri han deciso che dovremmo pensare?
Fondamentalmente non do ormai più grande importanza ai nostri rappresentanti politici, ragion per cui le battaglie contro il comunismo e/o fascismo delle quali si fanno spesso carico non mi colpiscono semplicemente perchè non hanno più davvero senso. Tutto ciò che in Italia rimane di queste dottrine sono i metodi di regime che proponevano per controllare le masse e non l’ideologia che le ha fatte nascere (in alcune nazioni asiatiche e sudamericane ancora il problema è tangibile, ma cerco in questo articolo di attenermi alla situazione inerente il mio paese): che poi i mezzi d’informazione (o meglio chi li gestisce) ci propinino teorie secondo le quali queste due ideologie sono tutt’ora radicatissime nel territorio e vadano combattute (non entrambi, ogni mezzo informativo attacca o l’una o l’altra) con ogni mezzo è un altro discorso.
Detto tutto ciò allora la prima domanda che mi viene da pormi è la seguente:

l’estremismo bilaterale ha ragione d’esistere?

La risposta è tanto ovvia quanto importante: no.
Queste due ideologie (e tutte quelle minori che ne son conseguite) appartengono al passato del nostro paese, un passato che non va assolutamente dimenticato per non ricadere negli stessi errori.
Ma si deve andare avanti. Ed il miglior modo per permettere alla nostra società di progredire è cominciare davvero a ragionare di testa propria e confrontarsi, sempre.

si potrebbe affermare che a tenere in vita queste ideologie sia una forma di pigrizia mentale?

Assolutamente si. Ritengo che tra i motivi principali vi sia la pigrizia mentale. Al giorno d’oggi sta sempre più prendendo piede l’abitudine a non porsi domande su ciò che accade nella nostra società.
Mi confronto con le persone, dialogo con loro ed è quasi come avere di fronte a se dei pappagalli, che ripetono a memoria ciò che hanno sentito o letto tramite i mezzi d’informazione più comuni.
Parlano, dialogano, s’infervorano e si autoconvincono utilizzando queste idee. Che però non sono personali, sono di altri. E te le presentano come fossero loro, senza un minimo di personalizzazione.
Credo davvero che trovare persone con una propria opinione su ciò che ci circonda sia sempre più arduo. E dal momento che il miglioramento della società passa proprio per questo tipo di procedimento mentale, risulta evidente quale sia la gravità della situazione.
Avere una propria opinione non implica il non ascoltare o il non appoggiare le idee altrui, anzi, invoglia il confronto ed il dialogo. Memorizzare e far nostri concetti altrui spesso senza neanche valutarli approfonditamente è quanto di più sbagliato, dannoso e degradante possiamo fare a noi stessi prima che a chi ci circonda.
E’ il cancro della nostra società odierna, e come tale andrebbe combattuto con ogni mezzo.
Andrebbe, appunto.

in virtù di quanto detto, quali potrebbero essere gli ulteriori motivi che tengono in vita queste dottrine?

Dal mio punto di vista altri motivi legati a questo problema potrebbero essere individuati nella sempre maggiore povertà culturale che ci circonda, nella solitudine interiore che ci attanaglia, nella voglia di mettersi in mostra il prima possibile e con il minimo sforzo, nel volersi sentire importante per qualcuno e/o sentirsi parte di un gruppo: insomma nell bisogno di sentirsi accettati.
Vado a precisare i concetti sopra esposti.
Per povertà culturale credo sia chiaro a cosa mi riferisco, basta guardarsi intorno.
L’importanza data all’apparire (sia questo esteriore o interiore) è palese. Quante sono le persone che accettano di recitare (in ogni campo ed in ogni senso) pur di raggiungere il successo, la fama, la gloria? E’ un fenomeno che è sempre esistito, ne sono consapevole, ma negli ultimi 30-40 anni si è davvero ingigantito: non voglio aprire una discussione su questo, anche perchè mi dilungherei troppo.
La sempre minore importanza data alla cultura, alla conoscenza, al sapere. Il sempre maggior utilizzo di maschere estetische e/o caratteriali. La consapevolezza di poter raggiungere il successo con il minimo sforzo. L’ignoranza eletta a fenomeno culturale interessante e perseguibile per riuscire nella vita.
La solitudine cui faccio riferimento è una delle cause scatenanti in relazione a quanto ho appena descritto. Il desiderio di sentirsi accettati a costo di doversi spersonalizzare su tutti i fronti.
Il quadro che ne esce è davvero desolante.

Il punto è che quanto ho sopra esposto dovrebbe esser compreso da tutti (perchè è bene sottolinearlo, tutte queste mie opinioni nascono da una base informativa che è alla portata davvero di chiunque, ed è una grande fortuna questa) è che per costruirsi un’opinione è necessario sapere cosa sta accadendo attorno a noi, conoscere la storia contemporanea e non, e soprattutto bisogna porsi domande.
E’ con le domande che andiamo a crearci un’opinione personale che inevitabilmente ci condurrà al confronto d’idee. Con il rispetto per quelle altrui, col diritto di rispetto per le proprie.
Ove rispetto non significa certo dire che l’idea “non è criticabile” come alcuni politicanti odierni vorrebbero farci credere. La critica è fondamentale, sensata o meno che sia porta comunque ad un rafforzamento di ragionamenti ed idee,  personali e non.
Insomma è davvero ora di dire basta ad ideologie estremiste. Perchè queste ideologie impediscono tutto quanto ho sopra esposto. La trovate sufficiente come motivazione?
L’ho già detto. Il futuro è rapprensentato dal dialogo ed il confronto. Impedire la libertà di pensiero non è più una pratica accettabile. Non deve più essere una pratica accettabile.
Cominciare ad utilizzare la propria testa ora (non è mai tardi per farlo) potrebbe davvero portare all’annientamento di ideologie vecchie e malsane. Sarebbe quantomeno il caso di fare un tentativo, non credete?
Chissà poi che costruendo questo tipo di fondamenta non si riesca a riportare sulla retta via una società alla deriva?


Andrea Bidin














Nessun commento:

Posta un commento

lo staff di laveritafamale ti ringrazia infinitamente per il tempo concessogli