13 agosto 2010

La "cattiva" informazione è ancora in grado di influenzarci tutti?




Il caso Wells ne sia testimone (http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/11532/la-notte-in-cui-i-marziani-invasero-la-terra/), le persone son sempre state influenzate dall’informazione, veritiera o meno che fosse.
Nel corso degli anni son però cambiati i mezzi trasmissivi, ed anche l’atteggiamento del popolo nei loro confronti è mutato.
Molti legano questa “mutazione” ad una minor influenza dall’informazione, come se al giorno d’oggi le persone fossero meno disponibili a creder in tutto ciò che un qualsiasi mezzo di trasmissione potrebbe comunicargli. Ed allora mi son chiesto: è effettivamente questa la situazione che stiamo vivendo? Questa teoria è accettabile oppure opinabile?
Al giorno d’oggi, modificato magari nei metodi e nei mezzi utilizzati, si potrebbe creare un altro caso Wells? O più semplicemente,  è ancora possibile manipolare i pensieri, i sentimenti e le emozioni tramite l’informazione?
La risposta è ovviamente si. E’ possibilissimo, tant’è vero che viene quotidianamente portato avanti questo intento.
Il fenomeno è molto legato chiaramente alla situazione culturale e politica dei vari paesi nel mondo, li dove per esempio un regime fà dell’informazione adattata una delle sue armi di controllo della masse.
Ma addentrandoci nell’analisi dei mezzi trasmissivi, posso tranquillamente sostenere che attualmente c’è una profonda spaccatura tra coloro che si documentano su internet e coloro che sfruttano invece la televisione (o i quotidiani) per tenersi aggiornati.
Internet come sapete permette il confronto delle informazioni, la ricerca personalizzata di tutto quel che si vuole approfondire.
Il new media multimediale che viaggia sulle onde del web non è certo paragonabile al vetusto sistema televisivo, così’ freddo nell’espressione quanto intollerante nei confronti del pensiero personale. La “tv”  appartiene non solo ad una tecnologia vetusta , ma anche e soprattutto ad un’ideologia antiquata e tranquillamente sopprimibile: per sua natura è categorica, autoritaria, repressiva, ti fornisce l’informazione secondo il suo punto di vista non ammettendo repliche.
Chi si informa al giorno d’oggi deve sapere di poter scegliere, e prendendo coscienza di ciò che vuole, ciò che desidera, attuare la propria decisione.
Purtroppo siamo ancora lontanti da questo tipo di pensiero. La consapevolezza da me citata non è ancora cosi radicata nel nostro paese. E comunque, nonostante queste nuove possibilità in più, la sostanza non cambia.
Quale che sia il mezzo trasmissivo utilizzato, la popolazione è ancora molto influenzabile, anche se in maniera differente. Il pubblico televisivo al giorno d’oggi è ancora convinto dell’autorità dell’informazione espressa tramite la propria “scatola magica”.
Il pubblico di internet è si sottoposto ad un bombardamento maggiore di informazioni plurilaterali, ma allo stesso tempo è costretto a scremarne una buona parte. Il web è pieno zeppo di bufale, di notizie modificate o inventate, e la minore possibilità di controllo della veridicità di una data informazione non fa che aggravarne il fenomeno.
Tutto questo cosa comporta in definitiva? E’ semplice quanto ovvio.
Chi non è in grado di difendersi da questi mezzi di informazione, o meglio, dai metodi messi in pratica da questi mezzi d’informazione,  è e sarà sempre estremamente influenzabile. E come gli americani di Wells, correrà nelle strade al semplice richiamo allarmato di un giornalista, un opinionista o, in alcuni casi, di un burlone.

Andrea Bidin


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